Quelle giornate…
Ci sono quelle giornate un po’ no. Quelle grigie, piene di brutti pensieri.
Il telefono che non suona o suona troppo poco per le aspettative della giornata.
E così ti metti davanti ad un pc, ti metti a creare, provare e cercare di svoltare la giornata. In un modo o nell’altro. Chi lo sa?! Magari l’ispirazione è dietro l’angolo no?!
E mi chiedo… Ma Simone cosa vorrebbe ora? La risposta è semplice.
Un letto, una corda, 2 occhi che lo guardano e molto interesse.
Una corda che stringe, che lascia segni. Il piacere di un’ora di dominio, puro.
Una piuma, del ghiaccio o qualsiasi cosa che possa in qualche modo svoltare la giornata. Stringere quella corda sul corpo, con i nodi creati ad hoc in punti precisi. I suoi occhi che mi guardano, interessata mentre le mie mani lavorano su quel corpo.
I brividi sulla pelle, il respiro che si fa sempre più affannoso e le mutande che piano piano si bagnano.
Le mani che accarezzano, che stringono i capelli e che si trasformano in schiaffi una volta raggiunto il culetto.
Ecco di cosa avrei bisogno. Di questo.
Non potrebbe esserci modo migliore.
Ma Simone, pensi ad altro nella tua vita oltre al creare piacere?
Beh sì, ma sarei incoerente verso me stesso. Tutte le mattine mi sveglio e guardandomi allo specchio guardo i simboli che porto addosso come un marchio. E mi sento pieno, orgoglioso di far parte di un mondo che in pochi comprendono e alla quale non posso farne a meno.
Poi, da poco ho scoperto che nonostante tutto, questo mondo “Kinky” rientra nella comunità LGBT e non è più un mondo a sè, ma far parte di una community così articolata è sicuramente un punto a favore per continuare.
Concludendo, il piacere di una sessione è come doccia dopo una giornata di lavoro pesante.
Peccato che dopo una sessione pesante, la doccia te la devi rifare e sotto la doccia i pensieri tornano quelli di prima. Di lei… legata e con le mutande bagnate…