Blindata.
SSC o RACK? Qual’è il filo sottile che unisce le 2 cose? Il diverso tipo di consensualità.
Se il RACK fosse conosciuto come dovrebbe, probabilmente non si parlerebbe più di BDSM ma di pura violenza legalizzata. Si conoscono i rischi, è vero, ma quanto può far male? Quanto questa perversione possa danneggiare chi la pratica?
RACK, per chi non conoscesse questo acronimo, sta per RISK AWARE CONSENSUAL KINK, che in termini per esseri umani non appartenenti a questo mondo sta proprio per “Conoscere i rischi di un eventuale incontro a patto che si conoscano le conseguenze”. Per ipotesi, so che posso farmi del male, ne conosco il dolore ma non mi importa come ci arrivo. Può essere perversamente eccitante, ma come ci arrivo a quel dolore, no mi è dato sapere. Ho accettato le conseguenze, non come ci si arriva.
Peccato, ed è un vero peccato tutto questo, il 90% della gente che si approccia alla mia figura, sono tutte persone che utilizzano la frase: “Fai di me quel che ti pare, sono il tuo zerbino”, l’altro 10% sono persone con un briciolo di cervello e per la quale hanno letto almeno il 40% dei miei articoli.
Non voglio parlare male di chi pratica il BDSM, sono l’ultima persone che deve mettere bocca sui pensieri altrui, ma sentirmi dire che il mio “Metodo” è troppo molle per avere una persona ai miei piedi, forse non conosce le tappe, non conosce i percorsi.
Per il mio percorso, l’SSC è l’inizio. Nulla è dato per scontato, tantomeno l’interesse nel fare qualcosa di diverso dal classico “TI LEGO E…TI PIACE? SONO FIGO NEL LEGARE VERO?!”.
Per i neofiti che si approcciano al mio blog, SSC sta per SANO SICURO CONSENSUALE; tuttavia nulla vieta ad un* slave di chiedermi RACK, che verrà gentilmente accomodat* alla porta e spedit* da dove è partit*. Andate a cercarlo altrove.
SANO – L’amore è contemplato, ma non ossessivo. Se lo diventa non è amore, è stalking.
SICURO – Non mi permetterei mai di fare qualcosa per la quale non riesco a gestire una situazione, coltello multiuso sempre a portata di mano.
CONSENSUALE – Nulla viene fatto se non c’è pieno consenso dall’altra parte.
Ho delle regole, dispenso nozioni e ho un blog dove racconto TUTTO, e spiego cos’è per me il BDSM. Anche se ormai gli anni avanzano, rimane un bisogno.
Ma arriviamo a chi mi racconta le sue esperienze di vite vissute e mi parla di “come uscirne” da situazioni RACK o presunti tali…. Forse avete intrapreso la strada sbagliata?
Spiegatemi il senso di legarsi alla prima persona che si presenta alla vostra porta dandovi quello che volete senza nulla in cambio, solo il suo sadismo di uomo o donna frustrat* dalla vita e che ha bisogno solo di sfogare il suo dolore nel vostro corpo. Beh, qualcuno potrebbe dirmi “Si ma che segni lascia?” o “Non riesco a staccarmi da lui perchè lo amo troppo”…… Sorry?!
Il BDSM è un bisogno, un piacere, una fantastica evasione. Per me è una boccata d’aria in un mondo ormai….. vabbè lasciamo perdere.
Non è meglio ritrovare noi stessi e sentirci finalmente BLINDATI, si, ma a qualcosa che ci appartiene veramente?