Cos’è il BDSM
Il termine BDSM è un acronimo:
Bondage (B),
Bondage & Disciplina (B&D),
Dominazione e Sottomissione (D&S o DS)
Sadismo & Masochismo (S&M o SM)
ed indicano un complesso di pratiche relazionali e/o erotiche e/o preferenze sessuali. Queste pratiche, che considerate al di fuori di un contesto consensuale sono generalmente considerate spiacevoli e indesiderabili, sono nel BDSM fonte di soddisfazione reciproca, e strumento di costruzione di un rapporto interpersonale.
Il BDSM si caratterizza e si distingue dall’ attuazione patologica e non consensuale del sadomasochismo per diverse ragioni:
La consensualità: qui il “sottomesso” acconsente di essere tale, e i limiti e le regole del rapporto sono definite sulla base di un accordo paritario accettato da ambo le parti pienamente consapevoli in modo consensuale. Nel caso di un rapporto TPE (Total Power Exchange ), in cui il dominante ha il totale controllo sul sottomesso, sussiste in ogni caso la possibilità quanto meno legale, per il sottomesso, di ritirare il suo consenso in qualsiasi momento.
L’uso della “safe word” (o “parola di sicurezza”) che dà la possibilità al partner passivo di interrompere il gioco in qualsiasi momento. In alcuni casi la safe word è sostituita da un gesto fisico preventivamente concordato (es.: alzare o aprire la mano, lasciar cadere un oggetto etc.), soprattutto in quelle scene o giochi BDSM in cui il sottoposto (slave) è fisicamente impedito nella parola. È necessaria una parola o segnale ben preciso e concordato in anticipo, perché esprimere semplice diniego (no, no!) può fare parte integrante del ruolo di vittima prescelto e non essere interpretato dal dominante come un rifiuto reale. In alcune tipologie di rapporto BDSM, tuttavia, l’uso della safeword è consensualmente escluso dalle parti.
La flessibilità nei ruoli: nel BDSM ognuno è libero di scegliersi il ruolo che trova più congeniale e anche cambiare questo nel corso del tempo o a seconda del partner, se lo sente necessario. Nessuno e’ completamente dominante o sub. Di norma ciascun ruolo è espressione di una inclinazione personale destinata a essere duratura nel tempo, anche se può evolvere.
La soddisfazione reciproca: lo scopo è un’interazione bidirezionale positiva per entrambi. Non necessariamente tuttavia questa soddisfazione deve essere intesa come pari opportunità di raggiungere il piacere sessuale: in alcune tipologie di rapporti BDSM (in particolare relazioni 24/7 il piacere sessuale di un partner è limitato in funzione del piacere dell’altro), in questo caso la soddisfazione del partner sottomesso è soprattutto morale e psicologica.
Spesso, in ogni caso, il sesso nella sua forma tradizionale è presente in misura minoritaria nel rapporto BDSM, o addirittura ne è del tutto escluso.
Le tre regole fondamentali e necessarie del BDSM e i principi fondamentali per la sicurezza delle sue pratiche possono essere riassunti con la formula inglese Safe, Sane, Consensual (SSC) che può essere tradotta in italiano con Sicuro – Sano – Consensuale. La creazione di questa formula è attribuita all’attivista David Stein che nel 1984 la usò per la prima volta in questa forma lavorando per il GMSMA (Gay Male S/M Activists) con lo scopo: « di distinguere il tipo di S/M consensuale a cui ero interessato da quello abusivo, criminale, neurotico e autodistruttivo generalmente associato con il termine sadomasochismo »
Va in ogni caso ricordato che alcuni praticanti il BDSM prediligono la formula RACK ai principi del SSC; in questo caso, il consenso può riguardare anche attività che comportano rischi fisici per le parti, purchè ci sia consapevolezza e accettazione degli stessi.
Il piacere tratto da un rapporto BDSM è legato allo scambio di potere che intercorre fra sottomesso e dominante, dove l’umiliazione del sottomesso esalta il dominante, gratificato dalla sensazione di potere; il sottomesso invece viene gratificato dall’assenza di potere, cioè dalla sensazione di impotenza e dall’assenza di scelta, sottolineate e dimostrate dagli stimoli che il dominante, secondo sua volontà, infligge o elargisce. In ogni caso, in un rapporto BDSM ci sono sempre dei momenti di grande tenerezza in cui non c’è né dolore né tensione emotiva ma solo grande rilassamento per entrambi i partner, piacere e coccole. Nei rapporti non continuativi è la “riappacificazione” alla fine di una scena di dominazione, mentre nei rapporti 24/7 questi momenti possono essere più casuali e meno collegati alla specifica situazione.
I normali rapporti di coppia sono chiamati, con un termine anglosassone, VANILLA (vaniglia, appunto), a significare la minore intensità erotica rispetto ai rapporti BDSM. In genere l’inizio di un rapporto BDSM (o il passaggio del rapporto da “normale” a BDSM) coincide con il consenso del partner sottomesso, che accetta di fidarsi ed essere dominato; a volte, nel seguito del rapporto, può essere il partner dominante a rifiutare, specie se il sottomesso richiede pratiche “spinte”, perché i suoi sentimenti glielo impediscono. Di norma se questa situazione si verifica e viene superata, con il dominante che accetta definitivamente il suo ruolo, il rapporto può considerarsi consolidato.
La Dominanza/Sottomissione è una parte fondamentale nel BDSM (Bondage-Domination-Sado-Masochism). Con il riferimento specifico a questo termine, si intende sottolineare la componente maggiormente psicologica, emotiva e cerebrale, ovvero la relazione nel suo aspetto formale, emotivo e affettivo, nonché tutte quelle pratiche sessuali che esulano, in questo tipo di rapporto, dal puro e semplice contatto sessuale (che tuttavia può far parte, o meno, di una relazione di dominazione/sottomissione).
L’eccitazione viene infatti spesso provocata, in queste relazioni, oltre che dalle tradizionali pratiche del mondo bdsm, dal controllo e dall’autorità che il dom detiene sul sub. Entrambi sono in ogni caso consapevoli e consenzienti nell’accordare questo potere alla parte attiva, tanto che si usa spesso decidere una giornata prima su che cosa verterà il successivo incontro, e le regole del SSC (safe, sane, consensual) impongono che il sub possa concludere la scena in qualsiasi momento con una parola chiave. In realtà tutto verte intorno alla fiducia reciprocamente riconosciuta, e nei rapporti di dominazione/sottomissione più occasionali si può parlare di vere e proprie finzioni dette anche “scene” o “sessioni”.
Come in altre attività legate al BDSM, questa condizione può essere limitata nel tempo (generalmente della durata della scena) o può essere uno stile di vita. Spesso tutto coinvolge anche vari comportamenti definiti fetish, tra cui i più comuni sono il boot worshipping (l’adorazione degli stivali), l’uso di vestiti in latex e il petplay, in cui il sub finge di essere un animale scelto dal dom.
È invalso nell’ambiente di coloro che praticano il BDSM e le pratiche relative alla dominazione-sottomissione schematizzare in maniera semplificata la popolazione in coloro che sono in grado di recepire tali attività e coloro che non sono in grado di comprenderle (definiti, questi ultimi, con il termine di vanilla) Fermo restando valido tutto ciò che usualmente vale per il BDSM, nei giochi di dominazione sono fondamentali i ruoli. In particolare si distingue un dominante, definito anche Master o Mistress, ed una o un dominato, definito anche slave. Si precisa che tali ruoli raramente sono intercambiabili, ovvero spessissimo, quasi sempre, la stessa persona assume sempre lo stesso ruolo perché consono alla sua natura psicologica. La pratica dei giochi di dominazione sottomissione costituisce infatti in genere una pratica mentale estremamente coinvolgente e in genere il ruolo è fortemente dettato dalle proprie sensazioni intime.
La simbologia maggiormente adottata consiste nell’uso del collare che viene donato dal/dalla top alla/al bottom. Il collare rappresenta in una qual misura l’impegno dei due in un rapporto BDSM con ruoli ed impegni precisi che i due prendono ma che quasi sempre sono dettati dal top. Si noti che in genere, nel caso di rapporto BDSM consolidato o comunque con un fattore di stabilità tra due o più persone, è il sub o la sub a fare richiesta palese o sottintesa di essere accettato nel proprio ruolo ed il/la top ad accettare o meno il legame. In generale si può comunque dire che è invalso l’uso che spetti al dominante l’ultima parola sull’accettazione di un rapporto BDSM di dominazione-sottomissione a rimarcare il potere di quest’ultimo nel legame tra i due.
Frequentissimo è l’abbinamento dei giochi di dominazione anche di altre pratiche, oltre quelle sado-maso già citate, quali il bondage, ovvero la legatura della sub da parte del top e l’umiliazione esplicata attraverso pratiche diverse. In tutte le pratiche citate è fondamentale saper valutare quanto per coloro che assumono il ruolo di dominante sia importante assumere la responsabilità della incolumità psicologica e fisica del sub che gli si affida. La perizia di coloro che assumono il ruolo di sub sta invece nel sapere scegliere una o delle persone in grado di gestire tale responsabilità con la dovuta serietà e perizia.